Ciao, puntin*

C’è una filastrocca di Gianni Rodari che fa più o meno così:

Un punto piccoletto,
superbo e iracondo,
“Dopo di me” gridava
“verrà la fine del mondo!”.

Le parole protestarono:
“Ma che grilli ha pel capo?
Si crede un Punto-e-basta,
e non è che un Punto-e-a-capo”

Tutto solo a mezza pagina
lo piantarono in asso
e il mondo continuò
una riga più in basso.

Questa è la storia di un punto e un po’ anche la storia del mio, che un giorno ho deciso di far ripartire un pezzetto della mia vita una riga più in basso per cominciare una frase nuova di zecca, un periodo diverso.

Quel punto a capo l’ho disegnato a matita, insieme ad un sacco di altri scarabocchi colorati. A volte è stato il mio segreto silenzioso, altre una piccola gioia per gli occhi di tutti. Di sicuro quella frase una riga più in basso ha saputo raccontare nel tempo di pace e di tempeste, ma soprattutto di felicità.